“La politica intervenga prima di iniziative più decise” Guerra al biogas più dura Il comitato per l’ambiente di Costano dà l’ultimatum
31 luglio 2012 Contro la nuova
“minaccia” di realizzazione di un impianto a biogas, il comitato per la
difesa dell’ambiente di Costano accantona la diplomazia e affila le armi
consegnando alla stampa, attraverso una lettera aperta, un vero e
proprio ultimatum ai soggetti istituzionali e politiciaffinché adottino
tutte le misure necessarie a contrastare“l’installazione di eco-mostri
nel territorio”. Un ultimo appello “prima
di assumere iniziative più decise”, sottolinea il comitato, che è pronto
a impugnare di fronte al Tar dell’Umbria la delibera regionale dello
scorso 7 maggio(che ha riaperto i giochi riducendo da 500 a 300 metri la
distanza minima degli impianti a biogas dagli edifici tutelati) per
chiedere la sospensionedell’atto normativo, “contrastato anche dalle
forze politiche regionali di maggioranza”. Accanto a ciò, il comitato
preannuncia“iniziative pubbliche di lotta e di protesta”,di raccordo con i
comitati umbri,“non escludendo che prenda il sopravvento la frangia più
estrema e radicale del comitato stesso”.L’aut aut è rivolto in primis al
sindaco, affinché“pronunci un definitivo‘no’ al progetto come promesso
al comitato stesso”, ma anche al consiglio comunale al quale il comitato
chiede di adottare “all’unanimità una delibera stralcio,prima della
convocazione della prevista conferenza dei servizi, contro la possibilità
di installazione di tali impianti nel territorio comunale” non tanto per
la natura del digestato, cheil comitato stesso definisce “ammendante e
non rifiuto da smaltire”, quanto per la configurazione e le
caratteristiche di un territorio ritenuto inadatto. L’invito a fare
“fronte comune” è esteso inoltre ai sindaci di Bettona e Assisi ein
particolare a Claudio Ricci,in passato illustre alfiere del fronte del
“no” per “l’impatto ambientale e paesaggistico negativo”
dell’ipotetico impianto sulla confinante Tordandrea, frazione di Assisi,
tutelata dall’Unesco quale patrimonio mondiale dell’umanità. Sara Caponi
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