giovedì 9 agosto 2012

IL COMITATO DI COSTANO VINCE ANCHE LA SECONDA SFIDA




Biogas a Costano,le imprese ritirano il progetto

L’istruttoria per il via libera sarà archiviata
BASTIA – Il progetto per la costruzione di un impianto per la produzione di biogas a Costano, presentato il 24 luglio scorso da società Bastia Bioenergia Agricola arl e da consorzio Umbria Bioenergia, è stato bloccato, ieri mattina, dalle stesse ditte che lo avevano proposto. Stando così le cose, il Comune di Bastia ha reso noto che il responsabile della procedura abilitativa semplificata, Giampaolo Sigismondi, nei prossimi giorni archivierà l’istruttoria per il via libera. Una procedura che prevedeva la convocazione della Conferenza dei servizi.
La notizia, formalizzata ieri, a dire il vero, era nell’aria già da diversi giorni. L’ufficializzazione però è arrivata solo alla vigilia della seduta del consiglio comunale, in programma per oggi, finalizzata, appunto, alla votazione di una mozione che impegna il sindaco ad attivarsi nei confronti della giunta regionale per aprire un colloquio finalizzato a far conoscere i motivi per cui la popolazione locale dice un secco «no» ad un impianto alimentato a biomasse.
Visti gli ultimi sviluppi, la cosiddetta “guerra del biogas” che va avanti dall’inverno scorso, subisce un altro stop. La battaglia, come ormai tutti sanno, è iniziata l’autunno scorso, con la presentazione del primo progetto per la costruzione di una centrale nella zona di Costano. Contro l’iniziativa è stato creato un comitato per l’ambiente che, oltre a manifestare la contrarietà al progetto, ha agito attivamente, contattando anche specialisti del settore, per bloccare l’iniziativa. In questa impresa Il comitato di Costano ha avuto tutto l’appoggio del Pd di Bastia, degli partiti del centrosinistra e dei sindaci delle vicine Assisi e Bettona.
L’impegno ha portato i suoi frutti ed in primavera è arrivato il primo stop all’impianto. Dallo studio delle normative era emersa, infatti, l’incompatibilità di una centrale a biomasse con il territorio. Questo tipo di impianti non poteva sussistere ad una distanza inferiore ai 500 metri da edifici storici e architettonici di pregio. Costruzioni presenti invece nella zona. Una prima vittoria, dunque, che però non è stata definitiva, visto che la giunta regionale, in maggio, ha modificato la normativa in questione diminuendo da 500 a 300 metri la distanza tra centrali ed edifici di pregio. Questa delibera ha di fatto riaperto i giochi, anzi la guerra che questa volta si è spinta fino a contrapporre gli esponenti locali dei partiti del centrosinistra a quelli regionali.
E siamo ai giorni nostri. La settimana scorsa, in un’intervista esclusiva al Giornale dell’Umbria, l’assessore Rometti ha annunciato lo stop al progetto di Costano.
Ieri infine, l’ultima mossa, il ritiro del progetto da parte della ditta.
Ora restano da capire le motivazione che hanno spinto le imprese che avrebbero dovuto costruire l’impianto a fare un passo indietro, visto che la legge, stavolta, era dalla loro parte.
di FRANCESCA BENE

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