Ringraziamo tutti, anche quelli che su questo progetto non la pensavano come noi (pochi a dire il vero) che ci hanno fatto raddoppiare le nostre forze e la nostra coesione permettendoci di tirare fuori il meglio di noi.
Ultimo atto, quindi, per una battaglia che va avanti da cinque
mesi e che in alcuni casi ha raggiunto livelli di alta tensione. In prima fila,
nella lotta per dimostrare l’incompatibilità ambientale con il territorio si è
schierato, fin dal primo momento, il Comitato per la tutela dell’ambiente di
Costano, appoggiato dal Pd cittadino, dalle associazioni ambientaliste dei
Comuni limitrofi e dal sindaco di Assisi. A favore dell’impianto, invece, la
ditta Bastia Bioenergia SocietàAgricolaarl che avrebbe dovuto realizzare il
progetto. L’Amministrazione comunale invece ha tenuto sempre un ruolo neutrale
volto a valutare i pro e i contro dell’iniziativa.
Alla fine però le ragioni del territorio hanno avuto la
meglio. Nello specifico, la Conferenza dei servizi,convocata dal presidente
Giampaolo Sigismondi – tenuto conto della risposta negativa ai quesiti che aveva
inviato alla Regione Umbria e alla Soprintendenza ai Beni culturali e storici
dell’Umbria – ha preso atto dell’inapplicabilità del progetto anche alla luce
della delibera della Giunta regionale n. 40/2012, che ha introdotto nuovi
criteri, che rendono la zona interessata dal progetto assolutamente non idonea.
In particolare ha introdotto criteri ostativi se nell’area in questione esistono
edifici classificati di valore storico ad una distanza nel raggio di 500 metri
dall’impianto. A questo proposito è stato verificato che esistono vari edifici
di questo genere ubicati all’interno dell’area “interdetta”: due del Comune di
Bastia Umbra, uno di Assisi e due di Bettona.
La conclusione è stata condivisa e sottoscritta da tutti i
soggetti presenti alla Conferenza, tra i quali i rappresentanti del Comitato per
la difesa dell’ambiente di Costano e il rappresentante della Federazione
regionale Verdi, con la sola eccezione del rappresentante della Ditta Bastia
Bioenergia che non ha sottoscritto il verbale. La stessa ditta ha presentato
ricorso al Tar dell’Umbria contro il Comune di Bastia per l’accertamento della
presunta illegittimità e del silenzio-rifiuto opposto dall’Amministrazione
comunale.
«Non possiamo che essere soddisfatti dell’esito della
Conferenza – ha spiegato il Comitato di Costano – anche se saremmo stati più
soddisfatti se il “no” fosse arrivato per il riconoscimento delle esigenze del
territorio di Costano e non solo per la presenza di edifici storici. Questa
vicenda, comunque, ha avuto dei risvolti più che positivi che vanno oltre il
caso specifico della centrale a biomasse. Su nostra sollecitazione nell’ultimo
Consiglio comunale di Bastia è stato decisa l’elaborazione di un piano
energetico comunale».
Stessa soddisfazione da parte dei Verdi e del Comitato per
l’ambiente di Bettona.
di FRANCESCA BENE