lunedì 23 aprile 2012

Ringraziamo tutti, anche quelli che su questo progetto non la pensavano come noi (pochi a dire il vero) che ci hanno fatto raddoppiare le nostre forze e la nostra coesione permettendoci di tirare fuori il meglio di noi. 

sabato 21 aprile 2012


Biogas a Costano, l’impianto non si farà

La “Bastia bioenergia” ricorre al Tar

Ultimo atto, quindi, per una battaglia che va avanti da cinque mesi e che in alcuni casi ha raggiunto livelli di alta tensione. In prima fila, nella lotta per dimostrare l’incompatibilità ambientale con il territorio si è schierato, fin dal primo momento, il Comitato per la tutela dell’ambiente di Costano, appoggiato dal Pd cittadino, dalle associazioni ambientaliste dei Comuni limitrofi e dal sindaco di Assisi. A favore dell’impianto, invece, la ditta Bastia Bioenergia SocietàAgricolaarl che avrebbe dovuto realizzare il progetto. L’Amministrazione comunale invece ha tenuto sempre un ruolo neutrale volto a valutare i pro e i contro dell’iniziativa.
Alla fine però le ragioni del territorio hanno avuto la meglio. Nello specifico, la Conferenza dei servizi,convocata dal presidente Giampaolo Sigismondi – tenuto conto della risposta negativa ai quesiti che aveva inviato alla Regione Umbria e alla Soprintendenza ai Beni culturali e storici dell’Umbria – ha preso atto dell’inapplicabilità del progetto anche alla luce della delibera della Giunta regionale n. 40/2012, che ha introdotto nuovi criteri, che rendono la zona interessata dal progetto assolutamente non idonea. In particolare ha introdotto criteri ostativi se nell’area in questione esistono edifici classificati di valore storico ad una distanza nel raggio di 500 metri dall’impianto. A questo proposito è stato verificato che esistono vari edifici di questo genere ubicati all’interno dell’area “interdetta”: due del Comune di Bastia Umbra, uno di Assisi e due di Bettona.
La conclusione è stata condivisa e sottoscritta da tutti i soggetti presenti alla Conferenza, tra i quali i rappresentanti del Comitato per la difesa dell’ambiente di Costano e il rappresentante della Federazione regionale Verdi, con la sola eccezione del rappresentante della Ditta Bastia Bioenergia che non ha sottoscritto il verbale. La stessa ditta ha presentato ricorso al Tar dell’Umbria contro il Comune di Bastia per l’accertamento della presunta illegittimità e del silenzio-rifiuto opposto dall’Amministrazione comunale.
«Non possiamo che essere soddisfatti dell’esito della Conferenza – ha spiegato il Comitato di Costano – anche se saremmo stati più soddisfatti se il “no” fosse arrivato per il riconoscimento delle esigenze del territorio di Costano e non solo per la presenza di edifici storici. Questa vicenda, comunque, ha avuto dei risvolti più che positivi che vanno oltre il caso specifico della centrale a biomasse. Su nostra sollecitazione nell’ultimo Consiglio comunale di Bastia è stato decisa l’elaborazione di un piano energetico comunale».
Stessa soddisfazione da parte dei Verdi e del Comitato per l’ambiente di Bettona.
di FRANCESCA BENE

Bocciato il progetto del biogas


BASTIA UMBRA — SI È CHIUSA con esito negativo la procedura di valutazione del progetto d’impianto per la produzione elettrica da biogas da realizzare a Costano dalla gran parte dei 21 enti che fanno parte della Conferenza di servizi.La Conferenza si è riunita ieri mattina nella Sala della Consulta su convocazione del presidente Giampaolo Sigismondi, che l’ha riunita per la quarta volta avendo avuto, finalmente, le risposte sollecitate alla Regione e alla Soprintendenza ai Beni culturali e storici dell’Umbria che erano state richieste al termine della Conferenza del 2 febbraio. Determinante per l’esito della vicenda è stato, però, l’intervento deliberato dalla giunta regionale n. 40/2012, che ha introdotto nuovi criteri, che rendono la zona interessata dal progetto di impianto a biogas assolutamente non idonea. In particolare ha previsto un criterio ostativo, se nell’area in questione esistono edifici classificati di valore storico nel raggio di 500 metri dall’impianto. E’ stato verificato che vari edifici di questo genere sono ubicati all’interno dell’area ‘interdetta’: due del Comune di Bastia Umbra, uno di Assisi e due di Bettona. Da qui il pronunciamento negativo della Conferenza di cui dal febbraio scorso sono entrati a far parte anche i rappresentanti del comitato a difesa dell’ambiente di Costano che ieri hanno presentato una memoria tecnica per confutare il progetto di impianto della ditta Bastia Bioenergia. La ditta non solo non ha sottoscritto il verbale di chiusura della Conferenza, ma ha presentato ricorso al Tar dell’Umbria contro il Comune per accertare la presunta illegittimità e il silenzio-rifiuto opposto dall’amministrazione di Bastia.


Il comitato vince la battaglia sul biogas

    a Costano non nascerà l’impianto



Scritta la parola fine sulla vicenda: decisiva la presenza di cinque edifici di interesse storico sul territorio
BASTIA UMBRA – Vittoria del comitato. La quarta e ultima conferenza dei servizi che si è svolta ieri mattina ha definitivamente negato l’autorizzazione alla costruzione di un impianto a biogas a Costano proposta dalla società Bastia Bioenergia. “Un risultato che ripaga tanti sforzi compiuti da tutti noi per difendere il nostro già compromesso territorio”, hanno commentato i rappresentanti del comitato popolare di Costano, soddisfatti per un risultato che “dimostra la validità del nostro impegno”. A “salvare” la frazione cinque edifici dichiarati di interesse storico (due a Costano,uno a Tordandrea e due a Bettona, tutti situati a una distanza dall’eventuale impianto inferiore a quella minima di 500 metri imposta dalla legge) e a tutela dei quali il decreto della giunta regionale n. 40 dello scorso 23 gennaio ha introdotto nuovi vincoli paesaggistici che rendono la zona interessata dal progetto assolutamente non idonea. Per questo qualcuno ha ritenuto “contraddittorio” il successivo parere favorevole della Regione, nel quale tra l’altro “non si ritiene necessario stabilire un rapporto di percentuale tra i quantitativi di biomasse e l’effluente zootecnico, per lasciare libertà all’impresa agricola”. “Un’interpretazione che consente non solo di presentare un progetto e poi agire diversamente, ma anche di installare impianti in territori già compromessi”, ha commentato il presidente regionale dei Verdi Remo Granocchia,convinto che la vicenda biomasse sia soltanto “una speculazione basata sugli incentivi per la realizzazione di simili impianti”. Significativo il parere interlocutorio negativo della
Sovrintendenza dei beni architettonici e paesaggistici dell’Umbria, che ha allegato una nota del Ministero per i beni culturali nella quale si invita a “porre massima attenzione sull’eventuale impatto visivo” nei confronti della vicina Assisi, tutelata quale patrimonio mondiale dell’umanità e a difesa della quale il sindaco si è mobilitato sottoponendo la questione all’Unesco.
di Sara Caponi

venerdì 20 aprile 2012

"L'impianto a biomasse a Costano non si farà"
Questo era il titolo del volantino che annunciava la nostra battaglia dopo che da parte dell'azienda non si intendeva tornare indietro dalla decisione scellerata di realizzare l'impianto. 
E oggi finalmente possiamo ribadirlo dopo che si è conclusa la 4° conferenza dei servizi con esito negativo.
C'è il ricorso al TAR da parte dell'azienda contro l'amministrazione comunale per non aver concluso il provvedimento entra i 60 giorni e per questo chiede un indennizzo, ma certamente la centrale non sarà costruita
Il comitato per prima cosa intende ringraziare tutte le persone che si sono rese disponibili a portare avanti questa giusta lotta e in particolar modo intende ringraziare tutti gli amici di altri comitati che si sono resi disponibili ad affiancarci con competenza e a non farci sentire soli. In particolar modo si intende ringraziare tutti quelli che hanno contribuito alla riuscita del nostro convegno che  ha fatto crescere il consenso intorno alla nostra causa.
Come non ringraziare il il prof. Michele Corti, il dott Luigi Gasparini, l'avvocato Marzia Calzoni e il dott. Roberto Pellegrino per il loro competente contributo a sostegno della nostra iniziativa.


Questo è il comunicato stampa della segreteria del sindaco diramato appena la conclusione della conferenza dei servizi

Si è conclusa con esito negativo la Conferenza di servizi sul progetto di impianto a biogas di Costano





COMUNICATO STAMPA
Si è riunita stamani nella Sala della Consulta del palazzo comunale la Conferenza di servizi chiamata a decidere sulla richiesta di costruzione di un impianto per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile alimentata a biogas avanzata dalla Ditta Bastia Bioenergia Società Agricola a r.l.. La Conferenza è stata convocata per la quarta volta dal presidente geometra Giampaolo Sigismondi, che ha ottenuto risposta ai quesiti che aveva inviato alla Regione Umbria e alla Soprintendenza ai Beni culturali e storici dell’Umbria al termine della precedente riunione della Conferenza (2 febbraio 2012) ritenendoli indispensabili ai fini di una corretta procedura.
Nel frattempo è stata pubblicata la Delibera Giunta Regionale Umbria n. 40/2012, che ha introdotto nuovi criteri, che rendono la zona interessata dal progetto di impianto a biogas assolutamente non idonea. In particolare ha introdotto criteri ostativi se nell’area in questione esistono edifici classificati di valore storico ad una distanza nel raggio di 500 metri dall’impianto. E’ stato verificato che esistono vari edifici di questo genere ubicati all’interno dell’area ‘interdetta’: due del Comune di Bastia Umbra, uno di Assisi e due di Bettona.
Alla luce di quanto disposto da questa delibera, che ha modificato e aggiornato il Regolamento regionale n. 7 del 2011 applicabile anche sai procedimenti pendenti, è stato possibile concludere la Conferenza di Servizi con esito negativo dell’istanza. La conclusione è stata condivisa e sottoscritta da tutti i soggetti presenti alla Conferenza, tra i quali i rappresentanti del Comitato per la difesa dell’ambiente di Costano e il rappresentante della Federazione regionale Verdi, con la sola eccezione del rappresentante della Ditta Bastia Bioenergia che non ha sottoscritto il verbale. La stessa ditta ha presentato ricorso al Tar dell’Umbria contro il Comune di Bastia per l’accertamento della presunta illegittimità e del silenzio-rifiuto opposto dall’Amministrazione comunale.
Bastia Umbra, 20 aprile 2012
Ufficio Stampa del Sindaco

Verdetto in arrivo sul biogas di Costano

Oggi la riunione definitiva della conferenza dei servizi sull’impianto proposto da una società privata
BASTIA UMBRA Potrebbe arrivare oggi lo stop ufficiale all’installazione di un impianto a biogas nella frazione di Costano.
È’ in calendario per stamani, infatti, la quarta – e presumibilmente ultima – conferenza dei servizi che dovrebbe respingere in via definitiva la proposta avanzata mesi fa dalla società Bastia Bioenergia.Sulle rinnovabili, intanto, il consiglio comunale è tornato a confrontarsi nella seduta di martedì, durante la quale è stata discussa la mozione del consigliere Brozzetti (lista Aristei) per l’istituzione di un piano energetico ambientale comunale (Peac). Un argomento che ha prestato il fianco a un confronto non solo tra maggioranza e minoranza, ma anche all’interno della maggioranza stessa. Se da una parte, infatti, il Pd ha manifestato pieno accordo sostenendo la validità della proposta, nella maggioranza i punti di vista sulla vicenda hanno evidenziato qualche discrepanza.Pur riferendo a nome della giunta una sostanziale condivisione della proposta, l’assessore Fratellini ha infatti rilevato che un simile progetto, “contenente indicazioni già in parte imposte dalla certificazione ambientale Iso 14001”, esigerebbe un “ingente impegno finanziario che un piccolo Comune come Bastia non sarebbe in grado di sostenere”. Per tutta risposta il vice sindaco Aristei ha rilevato che altri piccoli Comuni in Umbria hanno già proceduto in tal senso realizzando a costi “sostenibilissimi” un piano che “garantisce l’equilibrio tra sviluppo energetico e tutela ambientale”. Dal canto suo il sindaco Ansideri ha manifestato qualche perplessità e “preoccupazione perché il Peac pone degli obblighi che possono compromettere la futura installazione nel territorio di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, che tutti vedono come risorsa ma che nessuno vuole nel proprio giardino. Sarebbe invece opportuno – ha aggiunto, annunciando la prossima organizzazione di un convegno con esperti del settore – riflettere sull’opportunità di ottenere risparmio economico e beneficio collettivo dalla loro realizzazione”.Al di là dell’interessante contraddittorio la mozione di Brozzetti è stata accolta all’unanimità e il comitato,presente con alcuni rappresentanti, si è dichiarato “soddisfatto per l’approvazione di una proposta che noi avanzammo per primi”.
Sara Caponi