sabato 21 aprile 2012


Il comitato vince la battaglia sul biogas

    a Costano non nascerà l’impianto



Scritta la parola fine sulla vicenda: decisiva la presenza di cinque edifici di interesse storico sul territorio
BASTIA UMBRA – Vittoria del comitato. La quarta e ultima conferenza dei servizi che si è svolta ieri mattina ha definitivamente negato l’autorizzazione alla costruzione di un impianto a biogas a Costano proposta dalla società Bastia Bioenergia. “Un risultato che ripaga tanti sforzi compiuti da tutti noi per difendere il nostro già compromesso territorio”, hanno commentato i rappresentanti del comitato popolare di Costano, soddisfatti per un risultato che “dimostra la validità del nostro impegno”. A “salvare” la frazione cinque edifici dichiarati di interesse storico (due a Costano,uno a Tordandrea e due a Bettona, tutti situati a una distanza dall’eventuale impianto inferiore a quella minima di 500 metri imposta dalla legge) e a tutela dei quali il decreto della giunta regionale n. 40 dello scorso 23 gennaio ha introdotto nuovi vincoli paesaggistici che rendono la zona interessata dal progetto assolutamente non idonea. Per questo qualcuno ha ritenuto “contraddittorio” il successivo parere favorevole della Regione, nel quale tra l’altro “non si ritiene necessario stabilire un rapporto di percentuale tra i quantitativi di biomasse e l’effluente zootecnico, per lasciare libertà all’impresa agricola”. “Un’interpretazione che consente non solo di presentare un progetto e poi agire diversamente, ma anche di installare impianti in territori già compromessi”, ha commentato il presidente regionale dei Verdi Remo Granocchia,convinto che la vicenda biomasse sia soltanto “una speculazione basata sugli incentivi per la realizzazione di simili impianti”. Significativo il parere interlocutorio negativo della
Sovrintendenza dei beni architettonici e paesaggistici dell’Umbria, che ha allegato una nota del Ministero per i beni culturali nella quale si invita a “porre massima attenzione sull’eventuale impatto visivo” nei confronti della vicina Assisi, tutelata quale patrimonio mondiale dell’umanità e a difesa della quale il sindaco si è mobilitato sottoponendo la questione all’Unesco.
di Sara Caponi

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